mercoledì 22 ottobre 2014

Esempio di scansione 3D integrata con Unity


Ecco un esempio della direzione verso cui si sta orientando la progettazione integrata con elementi del web che permettono a chiunque con pochi strumenti di realizzare una qualità fotorealistica superiore ed un'interattività tale da rendere obsolete le stampanti 2D.

Un bene? un male?
Di sicuro un bene in senso generico per le aziende, dato il miglioramento della fruibilità dei prodotti / progetti, grazie all'integrazione semplice su siti web.

Tuttavia anche un male per i produttori in loco di oggettistica e modelli (si pensi si venditori ambulanti che piazzano riproduzioni di monumenti italiani), legati al sistema di tassazione italiano, diversamente da big del web, spesso collocati in paradisi fiscali con consenso della politica.

Ma di sicuro anche un problema per i professionisti che fino ad oggi hanno trovato lavoro con la progettazione - disegno CAD, infatti chiunque può postare modelli e progetti, di beni appartenenti allo Stato e di beni creati dalla fantasia dell'uomo, diluendo la professionalità di pochi singoli individui.
Tuttavia ad un'analisi migliore del modello sopra "esposto", si nota come questo appaia splendido in alcuni suoi punti, con la perfetta integrazione fra volumetria e foto-realismo, ma appaia anche difettoso in altri, con buchi, deformazioni, volumetrie parzialmente esatte.

Un ulteriore ambito da tenere in debita considerazione è la proprietà intellettuale.
Anche limitandosi ai soli beni storici, qualsiasi turista con il piglio giusto può rilevare il modello di qualsiasi monumento o statua visitati, pubblicarlo nel web, o farsi il suo museo personale, sottraendo visitatori al bene storico ove ubicato.
In più il bene virtuale può essere stampato in milioni di copie, con i materiali più disparati.
La legge italiana vieta la riproduzione di opere dei beni culturali non autorizzata, od il loro sfruttamento economico, ma a quanto pare per la legge degli USA / Irlanda / Inghilterra questo non sembra essere un problema quando va a discapito di altre nazioni.

Quindi si ripropone l'annoso problema della lotta per la sopravvivenza ai nuovi servizi che la tecnologia ed il web propongono, come visto quando le stampanti moderne e laser hanno portato alla chiusura di decine di migliaia di negozi di fotografi italiani, dislocati in migliaia di città, o quando i servizi di streaming (P2P, youtube ed altri portali di video-streaming) hanno portato all'estinzione di tutti i negozi che affittavano/vendevano videocassette e dvd.
Per arricchire le considerazioni che si possono sviluppare su questo argomento si possono vedere come esempio anche quelle società che producono cover per tablet/iphone (es: Redbubble), con milioni di personalizzazioni che diluiscono i clienti/acquirenti fra una moltitudine di soggetti diversi fra dilettanti ed artisti affermati che così non usufruiscono più di commesse con le società produttrici di cover per oggettistica varia.

Per altri tali problemi non esistono, poichè le professionalità che oggi vivono progettando modelli CAD, hanno conoscenze superiori alla media, tali da permetter loro un domani una maggiore visibilità rispetto utenti che in media si annoiano a disegnare, od utenti che non hanno la competenza tecnica per rendere perfetto un modello riprodotto (correzione di deformazioni, eliminazione buchi, rilevamento professionale del modello, inserimento di migliorie agli shader / texture, scripting interattivo, operazioni di ottimizzazione del numero dei poligoni, ...).


Quindi la possibilità di utilizzare simili strumenti propone ai professionisti del settore facilitazioni e migliore visibilità, tale da superare gli eventuali difetti che la nuova tecnologia può comportare.

In effetti tutto ciò ricorda molto la diatriba della diffusione illegale di musica sulle reti peer to peer (P2P), con le major discografiche certe che la pirateria sottragga introiti milionari al settore da decenni (dal 2000 con Napster), ed i pirati pronti a citare le statistiche ed i sondaggi che confermano che il maggior numero di acquisti di musica derivino proprio da chi può prima usufruire gratuitamente del prodotto, scaricato dalla rete peer to peer.
Riguardo ai beni culturali italiani e non, liberamente rappresentati nel web, in parte si potrebbe pensare che la loro rappresentazione in ambienti virtuali li esponga senza diritto e gratuitamente a chiunque, facendo perdere milioni di visitatori paganti ai musei italiani e stranieri, in parte si può considerare il modello virtuale con milioni d'opere come un incentivo a visitare il paese natale, ove è esposto il bene originale, sempre che il turista possa permettersi il viaggio.

Nessun commento:

Posta un commento