giovedì 25 dicembre 2014

Auguri di buon Natale



 

venerdì 28 novembre 2014

Video o realtà virtuale?


In pochi anni da disegni a mano con studio delle ombre e disegni tecnici a matita siamo passati a software CAD e di rendering che rendevano automatiche e veloci queste operazioni.
In seguito si è ampliato il campo creando ambienti 3D, rappresentati in modo fotorealistico con algoritmi e filtri per luci ed ombre sempre più evoluti.
Per molti l'apice sembra essere la creazione di video fotoralistici dell'opera prodotta, magari sfruttando cloud di rendering (si veda per esempio una Render farm), piuttosto che modellini 3D in legno e compensato.
Nel frattempo, un filone parallelo, quello della computer grafica 3D, sviluppato da programmatori, produttori hardware ha ottenuto risultati straordinari per il mondo videoludico.
La nuova evoluzione del campo tecnico/professionale sembra essere rappresentata da due strade: da un lato la tecnologia BIM che con pacchetti software estremamente costosi dovrebbe facilitare lo scambio di informazioni fra diversi campi (analisi agli elementi finiti della struttura, rappresentazione tecnico-architettonica, produzione disegni dei particolari costruttivi e delle fasi costruttive, analisi termotecnica e realizzazione impianti); dall'altro la rappresentazione virtuale (esempio: museo di opere 3D fotorealistiche) ed integrazione con le tecniche sviluppate in ambito videoludico può rivoluzionare quanto meno la rappresentazione grafica di un'opera edile o di progetti più ampi (si pensi ad un rifacimento di una piazza, lo studio del traffico veicolare, ecc...).

Altre possibili evoluzioni riguardano la rappresentazione degli ambienti virtuali con tecniche di disegno (acquerello, cartoon, sketch,...) o la realizzazione di plastici in miniatura del progetto con stampa 3D (oggi forse più cara del realizzare con un artigiano un modello in compensato).

Vediamo quindi perchè un ambiente virtuale è migliore di un semplice video fotorealistico, prendendo come esempio un semplice progetto 3D di una casa su uno scoglio.

Il video è stato realizzato con Lumion, in qualità bassa (1 stella) e dimensioni basse (360px), aggiungendo vari elementi alla scena, alcuni animati in un vasto ambiente che ricreava un lago.



Tempo richiesto per la costruzione della scena
Il tempo richiesto per creare la scena, inserendovi necessari elementi dipende da vari aspetti, quali la facilità di navigazione della scena, il riconoscimento delle texture, difficoltà di incorporamento degli oggetti e di allineamento nell'ambiente, ecc...
Molto spesso gli engine, lasciando una più ampia libertà su questo aspetto, ma richiedono maggior tempo per essere configurati.
Al contrario software dedicati alla creazione di soli video e rendering hanno una maggiore semplicità, ma non vi si possono eseguire azioni al loro interno in modo automatico (editare gli obj importati nel programma, determinati tipi di rotazione, ecc...).
L'optimum vi sarebbe se i due ambienti software comunicassero e potessero scambiarsi oggetti, animazioni e scene.

Onere computazionale
Ottenere un video con rendering di ambienti virtuali richiede la creazione di almeno 25-30 frame (immagini o scatti da una determinata posizione) per ogni secondo...il tutto calcolato da un solo PC.
Caratteristiche quali la qualità dell'immagine (dipendente da effetti scenici, texture, illuminazione, ecc...), e le dimensioni dell'immagine da realizzare come rendering impongono un determinato tempo di calcolo (valore variabile dalle prospettive più semplici a quelle più complesse dell'ambiente) che in media deve essere moltiplicato per 30 immagini ogni secondo per tutto il tempo di durata di un video.
Nel caso del video prima postato, in qualità di rendering bassa (come si nota da vari effetti e distorsioni) e con dimensioni minime il tempo di calcolo con quad-core 8 GB di ram è stato di circa 25 minuti.
Con una qualità media e 720px sarebbe stato di 160 minuti (2.6 ore) e con qualità elevata sarebbe stata di oltre 24 ore...
In effetti il problema è dovuto al carico computazionale, caricato unicamente sul solo PC che deve produrre il video, laddove il video potrà essere visualizzato in decine o centinaia d'altri computer.
Al contrario un ambiente virtuale impiega solo una trentina di minuti per eseguire un render statico (un certo numero di immagini 2D che rappresentino l'ambiente virtuale a massima qualità), ovvero una serie di immagini secondo la mappatura UV che permettano ad ogni computer, per mezzo della loro scheda video di ricreare dinamicamente ed in tempo reale il mondo virtuale, con la massima qualità visiva.
In questo caso l'onere a monte, per chi realizza l'ambiente virtuale, è relativamente ridotto perchè il carico computazionale è intelligentemente distribuito anche a chi decide di visualizzare l'ambiente virtuale ed ha i mezzi (scheda video) per farlo.


Percorso libero o chiuso
Un ambiente virtuale visitato con la computer grafica è un ambiente libero: chiunque può restarci quanto tempo vuole, guardare nella direzione che preferisce, un po' come i progettisti osservano i loro lavori nei programmi CAD con cui li realizzano.
Un video è un percorso chiuso, scelto dal progettista, che forse non soddisfa appieno la curiosità dello spettatore.


Effetti speciali: animazioni, meccanismi, suoni...
In entrambi i casi si possono aggiungere animazioni, meccanismi e suoni... tuttavia un ambiente virtuale integrato in un sito web permette una maggiore varietà di possibili azioni, fra le quali anche il rimando ad un determinato sito web, senza che queste possano essere modificate da chiunque.

Integrazione nel web
Un ambiente virtuale realizzato con un engine può essere caricato in qualsiasi sito host e vissuto via browser in qualsiasi posto del mondo sia con appositi plugin, sia utilizzando html5.
La dimensione dei file che rendono l'ambiente virtuale via internet è maggiore rispetto a quella di semplici video che sfruttano codec video.
Un video può essere caricato nei siti web dedicati come youtube (ne esistono oltre un migliaio) oppure caricato su un sito web.
In entrambi i casi esistono valide risorse gratuite offerte da società che lavorano in internet.
In entrambi i casi la risorsa può essere integrata in qualsiasi sito internet o blog.

giovedì 13 novembre 2014

Il santo Graal: la stampa 3D

Il santo Graal dei nostri giorni, per i progettisti, è rappresentato dalla stampa 3D.
Tuttavia, finchè un modello di un coniglio di 5 cm x 5 cm x 4 cm (238 g d'argento, del valore di 127 euro) costa 1330 euro, spese di spedizione escluse, rimane doversa una riflessione sulla fascia di mercato raggiungibile con questa fantastica tecnologia moderna.


venerdì 24 ottobre 2014

Busto di alieno

I dubbi del venerdì mattina: passare le prime quattro ore della giornata a spedire curriculum con percentuali di risposta inferiori all'1% od impiegare il tempo in modo più proficuo per acquisire conoscenze e potenzialità?

Ecco il busto di una razza aliena rettiliana, creata con qualche oretta di disegno.
Uno dei pregi è la versatilità di rappresentazione ed integrazione in blog e forum.
Uno dei difetti è la quantità di poligoni generati (1,3 milioni, tuttavia inizialmente erano 1,5 milioni) per un file da quasi 50MB, aspetto che rende il busto inutile per altre applicazioni.
Seppur molto pesanre, il player integrato rende il modello estremamente leggero, riducendo non poco effetti di rallentamento (lag e delay).
Tutte queste caratteristiche hanno notevole importanza anche nel campo architettura/ingegneria civile.


mercoledì 22 ottobre 2014

Esempio di scansione 3D integrata con Unity


Ecco un esempio della direzione verso cui si sta orientando la progettazione integrata con elementi del web che permettono a chiunque con pochi strumenti di realizzare una qualità fotorealistica superiore ed un'interattività tale da rendere obsolete le stampanti 2D.

Un bene? un male?
Di sicuro un bene in senso generico per le aziende, dato il miglioramento della fruibilità dei prodotti / progetti, grazie all'integrazione semplice su siti web.

Tuttavia anche un male per i produttori in loco di oggettistica e modelli (si pensi si venditori ambulanti che piazzano riproduzioni di monumenti italiani), legati al sistema di tassazione italiano, diversamente da big del web, spesso collocati in paradisi fiscali con consenso della politica.

Ma di sicuro anche un problema per i professionisti che fino ad oggi hanno trovato lavoro con la progettazione - disegno CAD, infatti chiunque può postare modelli e progetti, di beni appartenenti allo Stato e di beni creati dalla fantasia dell'uomo, diluendo la professionalità di pochi singoli individui.
Tuttavia ad un'analisi migliore del modello sopra "esposto", si nota come questo appaia splendido in alcuni suoi punti, con la perfetta integrazione fra volumetria e foto-realismo, ma appaia anche difettoso in altri, con buchi, deformazioni, volumetrie parzialmente esatte.

Un ulteriore ambito da tenere in debita considerazione è la proprietà intellettuale.
Anche limitandosi ai soli beni storici, qualsiasi turista con il piglio giusto può rilevare il modello di qualsiasi monumento o statua visitati, pubblicarlo nel web, o farsi il suo museo personale, sottraendo visitatori al bene storico ove ubicato.
In più il bene virtuale può essere stampato in milioni di copie, con i materiali più disparati.
La legge italiana vieta la riproduzione di opere dei beni culturali non autorizzata, od il loro sfruttamento economico, ma a quanto pare per la legge degli USA / Irlanda / Inghilterra questo non sembra essere un problema quando va a discapito di altre nazioni.

Quindi si ripropone l'annoso problema della lotta per la sopravvivenza ai nuovi servizi che la tecnologia ed il web propongono, come visto quando le stampanti moderne e laser hanno portato alla chiusura di decine di migliaia di negozi di fotografi italiani, dislocati in migliaia di città, o quando i servizi di streaming (P2P, youtube ed altri portali di video-streaming) hanno portato all'estinzione di tutti i negozi che affittavano/vendevano videocassette e dvd.
Per arricchire le considerazioni che si possono sviluppare su questo argomento si possono vedere come esempio anche quelle società che producono cover per tablet/iphone (es: Redbubble), con milioni di personalizzazioni che diluiscono i clienti/acquirenti fra una moltitudine di soggetti diversi fra dilettanti ed artisti affermati che così non usufruiscono più di commesse con le società produttrici di cover per oggettistica varia.

Per altri tali problemi non esistono, poichè le professionalità che oggi vivono progettando modelli CAD, hanno conoscenze superiori alla media, tali da permetter loro un domani una maggiore visibilità rispetto utenti che in media si annoiano a disegnare, od utenti che non hanno la competenza tecnica per rendere perfetto un modello riprodotto (correzione di deformazioni, eliminazione buchi, rilevamento professionale del modello, inserimento di migliorie agli shader / texture, scripting interattivo, operazioni di ottimizzazione del numero dei poligoni, ...).


Quindi la possibilità di utilizzare simili strumenti propone ai professionisti del settore facilitazioni e migliore visibilità, tale da superare gli eventuali difetti che la nuova tecnologia può comportare.

In effetti tutto ciò ricorda molto la diatriba della diffusione illegale di musica sulle reti peer to peer (P2P), con le major discografiche certe che la pirateria sottragga introiti milionari al settore da decenni (dal 2000 con Napster), ed i pirati pronti a citare le statistiche ed i sondaggi che confermano che il maggior numero di acquisti di musica derivino proprio da chi può prima usufruire gratuitamente del prodotto, scaricato dalla rete peer to peer.
Riguardo ai beni culturali italiani e non, liberamente rappresentati nel web, in parte si potrebbe pensare che la loro rappresentazione in ambienti virtuali li esponga senza diritto e gratuitamente a chiunque, facendo perdere milioni di visitatori paganti ai musei italiani e stranieri, in parte si può considerare il modello virtuale con milioni d'opere come un incentivo a visitare il paese natale, ove è esposto il bene originale, sempre che il turista possa permettersi il viaggio.

martedì 30 settembre 2014

Edificius (BIM 3D)

La tecnologia BIM, Building Information Model, promette di facilitare la connessione fra diverse discipline della progettazione, al fine di migliorare l'interoperabilità dei modelli e velocizzare la produzione.
In altre parole, a fronte di una progettazione che dà sempre maggiore rilevanza a tre aspetti, architettonico, strutturale, impiantistico / consumi energetici, sempre più spesso la progettazione di una struttura deve mediare fra le migliori soluzioni in tutti questi tre campi, modificando a cascata gli altri.
Quindi avere tre modelli diversi per la medesima struttura, su tre programmi differenti per diverse verifiche rischia di far nascere errori.
Fra i vari software BIM, la softwarehouse italiana ACCA presenta una serie di programmi a moduli, che si interfacciano fra di loro.
Edificius, il programma dedicato alla presentazione di prospetti architettonici, rendering e piante / sezioni, è dotato di un comando di esportazione in vari formati CAD: sketchup (.skp); Obj; collada (.dae).

La compatibilità con il software Sketchup di Google permette di accedere ai tool di editing e visualizzazione del software creato da Google.

L'implementazione di uno dei tanti addons per eseguire rendering permette di creare visuali del modello con gli algoritmi di Ray Tracing o Metropolis Modificato



Eventualmente il rendering può essere ritoccato per aggiungere qualche altro effetto speciale.


E' bene notare che il file per sketchup creato con edificius, compatibile con una versione 5.0 può essere facilmente avviato anche con versioni successive del programma, mantenendo tutte le texture.
Un'altra caratteristica positiva dell'espostazione del modello è la creazione di tutta una serie di gruppi che definiscono i vari elementi inseriti nel modello.
Quest'ultimo aspetto permette una migliore suddivisione delle mesh che definiscono i vari elementi, ed il mantenimento di texture specifiche con corretti offset, scale-factor e normali.
L'idillio finisce quando si esporta il modello nell'engine, caricandolo con uno dei tanti formati compatibili.


Le texture viste da vicino appaiono come piatte e poco definite, essendo basate su una sola immagine (256x256).
Una possibile soluzione è creare quanto meno creare adeguate mappe di spostamenti, normali e luce per arricchire lo shader dei materiali, ed aumentare le dimensioni della texture di base (1024, 2048,...), badando a rimuovere difetti di tiling.
Le piante create intersecando a croce due piani con la rappresentazione della pianta, presentano il tipico difetto degli oggetti con superficie solo da un lato, per cui in un verso viene rappresentata una superficie, nell'altro lato appaiono come invisibili (entrambi gli oggetti).
Anche questo difetto è superabile con alcuni piccoli cambiamenti, benchè risulti migliore sostituire gli stessi oggetti pianta con nuovi oggetti, definiti meglio o più articolati.
L'alone nero è dovuto alla trasparenza, in alcuni programmi applicata in automatico al canale alpha, ed in altri da attivare.
Un'altra caratteristica visibile nell'immagine è la sovrapposizione fra oggetti, si veda per esempio la colonna di colore grigio spiccare sulla superficie del muro allineato.
Dal punto di vista strutturale ed energetico il software BIM necessita di indicare i pilastri della struttura, tuttavia per rendering o simulazioni d'ambiente questo elemento può risultare deleterio (si pensi al rendering di un oggetto che è a pelo di un altro oggetto con superfici combacianti esterne e interne).
Più in generale il problema peggiore è la creazione di un materiale per ogni oggetto, con texture comuni, aspetto che costringe a riassegnare ad ogni oggetto il minor numero possibili di materiali conformi con l'apparenza dell'oggetto.
Ulteriori miglioramenti alla scena possono prevedere l'uso di lightmap o tessellation shader.




lunedì 7 aprile 2014

Coniglio da giardino

Nell'attesa di migliori sviluppi, questa sera ho preso in ostaggio un mio "coniglio da giardino", una piccola statuetta di animaletto delle dimensioni di una decina di centimetri.
La forma dell'animaletto, un solido 3D è costituita da varie linee curve difficili da rendere in un modello CAD rilevando le misure a mano.
Inoltre vi è un forte distacco fra il rendering di un oggetto CAD creato simulando un materiale ed il rendering eseguito con un'immagine del materiale che darebbe un effetto di "ultra-realismo" per la presenza di quei difetti, quelle screziature dovute ad invecchiamento od intermperie che nella computer grafica sarebbero difficile da rendere, se non attraverso lunghi photo-editing.

Tuttavia seguendo una procedura simile a quella descritta qualche post fa ho ricostruito l'animaletto, benchè con qualche piccola deformazione che non ho corretto.
L'operazione è facile che fallisca qualora i punti rilevati nella dense cloud non siano sufficienti per ricostruire la mesh dell'oggetto, con un effetto simile a quanto rappresentato nell'immagine seguente.


Ciononostante avendo una maggior cura nell'analisi dei punti di riferimento, l'effetto migliora non di poco.
L'oggetto così creato può essere anche renderizzato con un qualsiasi programma apposito.
L'aspetto notevole di tutto ciò è la velocità di esecuzione ed il realismo, benchè alcuni dettagli come le zampette ed il muso dovrebbero essere editati che permetta l'editing delle mesh senza perdere il legame con l'UV-Mapping.
Un'altra possibilità è quella di migliorare il set di dati con cui ricostruire l'oggetto 3D o migliorare la definizione delle immagini/texture agendo sia direttamente sulle immagini, sia indirettamente applicandovi appositi shader che descrivano con funzioni di forma eventuali irregolarità locali o comportamento alla luce della superficie.





Edit: aggiunta la visualizzazione 3D



(statuetta del coniglio del mio giardino aggiornata a gennaio 2015)

Aggiunti effetti bloom, tonemapping, niente texellation o normal map (semplice diffuse map con la texture per lightmap). Comandi: tasto sinistro del mouse ruota - pressione rotellina del mouse trasla l'oggetto

martedì 1 aprile 2014

Scossa di terremoto in Pianura Padana

Domenica 30 marzo alle ore 8:12 si è verificato un nuovo terremoto in Italia (il precedente avvenne nel 2012), questa volta nella pianura Padana fra le province di Rovigo, Modena e Mantova.
Il sisma di magnitudo 2,2 della scala Richter si è verificato ad una profondità di soli 6,1 km.
L'insorgere di fenomeni sismici in Italia è dovuto in larga parte al fatto che la placca africana spinge andando a cozzare contro la placca europea.
L'Italia  si trova proprio nel mezzo, tanto che gli archi alpini ed appenninici sono generati proprio da queste forze.
Fenomeni simili avvenuti centinaia di migliaia di anni prima si possono vedere in Asia, dove la placca indiana spingendo contro l'Eurasia ha dato luogo alla catena montuosa dell'Himalaya con le cime più alte al mondo.
Parte della pianura padana viene considerata area scarsamente sismica sulla base delle osservazioni statistiche di incidenza dei terremoti, benchè sia evidente che la microplacca Adria sottostante la pianura padana possa essere considerata come la noce dentro lo schiaccianoci.
Lo studio pubblicato nel blog georcit.blogspot.it  riassume lo stato geologico della microplacca Adria, fino a descrivere il probabile ruolo della Linea Schio-Vicenza.
Purtroppo a sei anni dall'emanazione della nuova normativa tecnica per le costruzioni, la popolazione non investe in verifica e ristrutturazione antisismica, un po' per incoscienza, un po' per dirottamento delle forme di investimento in meccanismi scevri dall'economia reale (progettare, costruire, creare industrie, creare negozi ed attività piuttosto che investire sempre e solo in finanziario).
Da ciò ne deriva che il Veneto si troverà impreparato ad una riedizione di eventi sismici già visti nei secoli scorsi rischiando di perdere il patrimonio immobile di aree densamente urbanizzate.
Il paragone azzeccato per descrivere questa situazione: è come avere in possesso un Ferrari e distruggerlo in un incidente, perchè ci si è ostinati a guidarlo senza aver fatto la patente.
Il paragone con un'eguale somma investita in subprime del mercato finanziario non sussiste perchè a differenza degli ingegneri civili, gli economisti che studiano il mercato finanziario e stimano il rating dei derivati non hanno mai avuto interesse a prevenire la formazione di "terremoti finanziari" che prevengano il capitale investito dai privati in azioni, derivati ed altre forme di investimento, poichè chi lavora nel finanziario guadagna proprio dalla discontinuità di capitalizzazione dei soggetti esterni che vi partecipano (comprare a poco per rivendere a molto).
Quindi benchè sia evidente come in Italia sopravvivano strutture oltre la stima di vita utile (intorno ai 50 anni), rivalutandosi come beni architettonici, facenti parte del patrimonio culturale di questo paese, la più intelligente forma di investimento risulta essere ancor oggi la diversificazione dei beni e delle proprietà, ovvero il dirottamento di parte del capitale in diverse forme di liquidità con diverse logiche di mercato.
Tali metodologia di investimento era chiara ai nostri padri che mezzo secolo fa diversificavano rendendo più sicuro il loro capitale agli imprevisti storico-economici.
Come già notato in articoli scritti mesi fa, nell'arco di 50 anni i beni immobili hanno visto l'esplodere di ben 4 bolle speculative sul valore della proprietà, riuscendo sempre a rivalutarsi post crisi, attualizzandosi al costo della vita/inflazione.
Gli studi e le verifiche anti-sismiche in quest'ottica accertano la sicurezza del capitale investito, meglio di quanto le agenzie di rating abbiamo dimostrato di saper/voler fare per gli investimenti azionari/finanziari in regimi di legge italiani o stranieri.
La capitalizzazione dell'interesse presunto (quello che si suppone di avere in tasca dopo l'investimento in attività fittizie di borsa) non può che passare per il reinvestimento ed il consolidamento sul territorio, nel massimo della sicurezza ottenibile.

sabato 29 marzo 2014

Creazione automatica di modelli CAD 3D

Uno dei campi che ha preso piede negli ultimi anni nella progettazione è la rilevazione laser di ville e monumenti storici. La tecnica viene definita Image Based Data Processing (IBDP).
Tuttavia l'uso di laser soffre di difficoltà legate alle operazioni di rilevamento ed al peso dei file CAD prodotti laddove non vi siano appositi algoritmi capaci di semplificare le forme rilevate.
E' bene notare come tutto ciò sia contrario alla computer grafica che per anni ha migliorato la resa qualitativa dinamica del render grafico grazie a semplificazioni computazionali o nel caso dei tessellation shader, grazie a funzioni di forma.
In tal ottica alcune aziende stanno studiando dei prodotti professionali con una precisione accettabile, alla portata di un più vasto pubblico di  modellatori.
L'intento è quello di ottenere la migliore qualità con la semplicità di appositi algoritmi di riconoscimento che in tempo reale riescano a descrivere le volumetrie scansionate.
Tuttavia in tal senso va rilevato come ci siano già dei software che eseguono la definizione volumetrica di un solido complesso con due semplici foto scattate da diverse prospettive.
In questo caso la ricostruzione volumetrica del modello avviene forse per mezzo di un complesso algoritmo che sfrutta tecniche stereometriche (fotogramma stereometrico).

In aggiunta in questo modo è possibile ottenere anche le "mappe" di supporto per una rappresentazione grafica avanzata (: normal, displacement, specular, ambient occlusion, diffuse, bump)
Il pregio maggiore risulta la velocità di azione, senza la necessità di dover eseguire costose operazioni di rilevamento.

Ciononostante esistono anche dei difetti nell'uso di questa tecnica,
La mesh prodotta risulta anche in questo caso di notevole peso (file obj da 580 MB) per l'inserimento di una serie di particolari minuti che l'appesantiscono.
Nell'immagine che segue si può vedere come un lato del volto sia molto particolareggiato e scabroso sulla superficie in parte anche a causa dei graffi dorati presenti sulla guancia, mentre la parte di sinistra appaia più liscia e con una meshatura a triangoli maggiore, avendo eseguito un'operazione di smooth con un software di sculpting.
Inoltre in funzione dei punti di scatto delle immagini, il modello presenta delle deformazioni volumetriche che possono alterare planarità o volumetrie.
Anche in questo caso con un buon programma di sculpting è possibile eseguire operazioni di trasformazione, spostamento e rotazione per correggere eventuali errori, ma a discapito del tempo necessario per intervenire.
Quindi la precisione di questa tecnica non è eccelsa, tuttavia applicando una texture con l'immagine frontale, luci ed ombre rafforzano la volumetria nascondendo eventuali difetti.

Un'altra strada che si potrebbe percorrere è dovuta all'uso dei tessellation shader, un'innovativa evoluzione della computer grafica introdotta solo qualche anno fa con le Directx11 (ed analogo OpenGL).
In questo caso si opera con una superficie sferica o piana andando ad applicare la texture e le "mappe" prodotte dal software, recanti istruzioni dell'andamento volumetrico dell'oggetto.
Se prima avevo accennato al fatto che il file CAD prodotto pesava 580 MB, è bene notare che tale tecnica pesa solo quanto 3 immagini, richiedendo uno sforzo computazionale alla GPU nella visualizzazione del modello.
In questo caso tuttavia la modifica dei particolari relativi al modello risulta più complessa, dovendo andare ad alterare le sfumature di grigio della Heightmap (per i tessellation shader il bianco puro corrisponde ad un certo valore della funzione di forma definita sulla superficie, mentre il nero corrisponde a zero spostamenti).
La volumetria risulta più schiacciata poichè l'altezza massima raggiunta dai vertici secondo le istruzioni dello shader è contenuta (si dovrebbe intervenire modificando le istruzioni dello shader).
Osservando esempi di texture particolareggiate utilizzando questi shader, si può notare come la loro resa risulti migliore se dedicate alla definizione di particolari minuti su superfici generiche descriventi un oggetto.
Quindi il procedimento migliore dovrebbe mirare ad ottenere un andamento medio della volumetria rilevata con l'elaborazione delle foto, ritocchi in un programma di sculpting del file CAD creato, a cui aggiungere uno shader per definire deformazioni locali.


venerdì 28 marzo 2014

Comprensione

Il lavoro di progettazione è in larga parte una via per prevedere il futuro.
Sapendo cosa accadrà con un metodo scientifico, con l'analisi dei fattori, siano essi segnali simici o macrofattori econimici, difficoltà di settore o situazioni locali / personali, è la chiave di volta per stimare la risposta attesa. Stimare la risposta attesa è la chiave di volta per i costrutti economici odierni.
Molti quando valutano la persona stimano se questa sia ottimistica o pessimistica.
Ma una notte insonne mi ha fatto comprendere che il problema in questo modo è mal-posto, poichè un altro dato emerge dall'ecosistema in cui mi sento e molti altri si sentono inseriti.
In un tale periodo di evidente crisi economica chi si presenta come ottimista è un falso, mentre chi appare come pessimista, magari è solo qualcuno che ha ben chiara la situazione reale e da mesi ragiona su quali mosse compiere per affrontare al meglio il futuro stimando quali forze economiche e dinamiche ci saranno.
Ciononostante si evince come vi sia la necessità oggi più che mai di collaborare per ridisegnare il futuro del singolo individuo, del gruppo od anche della nazione, laddove il modus operandi dev'essere la comprensione del futuro e la comprensione degli uni verso gli altri.

sabato 22 marzo 2014

Nuova versione dell'engine Unity

E' uscito il video con le features per la nuova versione dell'engine Unity 3D.
Molti degli aggiornamenti previsti interessano il mondo della programmazione di videogiochi, ma ve ne sono di interessanti anche per la realizzazione di ambienti architettonici virtuali.


www.youtube.com/watch?v=tSfakMeW0lw

Le features che ritengo più rilevanti:
  • la possibilità di visualizzare online il progetto senza l'ausilio di un plugin;
  • l'illuminazione real time che ora può fare concorrenza ai programmi di render;
  • reflection probes;
  • nuovi shader;
  • potenziamento degli strumenti per la gestione degli audio (un campo che manca ai semplici programmi per render grafico);
  • HDR scene view che permette di visualizzare al meglio la scena durante la fase di costruzione;
  • miglioramento delle opzioni di rendering per luci d'ambiente;
  • miglioramenti alle cubemaps;
  • miglioramento alla compatibilità per l'importazione di FBX.
Questi aggiornamenti sono paralleli all'annuncio di Microsoft della prossima uscita delle nuove DirectX12, le quali miglioreranno il computo grafico delle schede video.
Ben presto anche le OpenGL pubblicheranno dei miglioramenti simili.
Quindi in questo caso non si vedranno nuovi e strabilianti effetti come i tassellation shader, inseriti con le DirectX11, i quali con il semplice uso delle texture riescono a migliorare la rappresentazione volumetrica dei particolari minuti senza doverli necessariamente disegnare in un software CAD.

sabato 1 marzo 2014

Casa sul mare

Un piccolo esempio delle potenzialità di un engine per ambienti CAD virtuali.
Da notare che non sono stati inseriti molti meccanismi (personaggi in moto, porte scorrevoli,...), o subshader...
Sono visibili alcuni effetti HDR anche se abbastanza contenuti come valori, mentre altri sono attivabili con i pulsanti Q, E, G.
Per gli spostamenti valgono i consueti pulsanti WASD e barra spaziatrice, mentre in alcune zone i pulsanti M, N, B permettono di cambiare colori e tonalità.
L'ambiente oltre ad utilizzare texure con normal map, è stato renderizzato con algoritmo Path Tracer come primo integratore e Quasi-Montecarlo (2048 raggi) come secondo integratore. Io continuo a preferire il Metropolis Modificato, sebbene non abbia ancora idea come fare ad integrarlo dai software che ne fanno uso.
Un'alternativa prima o poi da sperimentare è la renderizzazione su 3DSMax con Metal Ray o V-Ray, due motori di rendering basati su Ray-Tracing.



venerdì 28 febbraio 2014

Prova di carico di un ambiente online

La prova di carico è un test fatto in genere piazzando un lavoro notevole su un mezzo per verificare se il sistema sopravvive, presenta appesantimenti, rallentamenti, ecc...
Nel caso di un engine, una prova di carico interessante può essere costituita da un ambiente CAD esteso di centinaia di Mb, eseguito in una pagina web od integrato nel blog.
In questo caso ho utilizzato una vecchia mappa di Google Earth del peso di circa 170 Mb in formato "obj" (circa 2 Gb di ram occupata in esecuzione su un programma CAD), inserita in una simulazione integrata creata con Unity del peso di poco superiore a 300 Mb.
La mappa rappresenta il 3D di alcuni quartieri di New York fra Ground Zero e la Statua della Libertà.
La virtualizzazione adottata è in prima persona, benchè non abbia tarato la dimensione all'altezza di una persona.
In aggiunta ai tasti WASD per muoversi ho inserito i classici Q, E, G con effetti sull'immagine.



Il file dell'ambiente virtuale è stato caricato sull'hosting Altervista.

download dei file da Google Drive

Risultati
L'engine ha problemi noti in Windows XP, specie con gli effetti HDR per mancanza di shader (directx ferme alla versione 9 e shader 2); dato che il supporto Microsoft al sistema operativo termina nel 2014, gli sviluppatori dell'engine non hanno risolto i bug in qualche maniera.
L'ambiente virtuale da circa 300 Mb sull'hoster Altervista non viene scaricato completamente, per cui il player segnala un errore a circa un terzo del download/caricamento della mappa.
Questo problema è dovuto molto probabilmente ad un vincolo sulla dimensione dei file che si possono scaricare dal servizio di hosting, quale regola anti-pirateria.
I medesimi file scaricati da Google Drive ed eseguiti sul computer con un qualsiasi browser (si deve aprire il file web.html con per esempio internet explorer, o firefox, o chrome, maxthon, safari,ecc...) eseguono nel browser l'ambiente virtuale, senza alcuna segnalazione di errore.
L'occupazione di RAM arriva a 2 Gb, per cui serve un computer abbastanza potente che non sia di fascia bassa (in genere computer sopra i 400-500 euro hanno già 4 Gb di RAM).

Qualche considerazione sulla mappa
La deformazione delle strutture più piccole fa pensare che queste siano state rilevate con qualche procedimento non molto accurato (per esempio rilevamento aereo con interferenza).
La mappa non è stata renderizzata nell'engine, ma ha delle texture create da immagini fotografiche; purtroppo le foto utilizzate da Google Map non sono molto accurate, poichè sviluppate con un algoritmo ed in questo caso sono visibili molti errori.
E' impensabile utilizzare questi dati per lavori professionali, a meno che non si tratti di sfondi, ma risulta possibile fare rilevamenti laser accurati o ricostruzioni in CAD a mano con ortofoto quali texture, effetti delle immagini e rendering (con l'engine o con 3dsmax utilizzando Mental Ray o V-Ray).
Dovendo fare un lavoro accurato, chiunque potrebbe andare su un quartiere e scattare le foto delle facciate (da raddrizzare con un programma di grafica) per inserirle nella versione virtuale visitabile.
Elementi secondari quali traffico ed alberi risultano schiacciati a terra; questi elementi secondari, pur insignificanti con una visualizzazione aerea come in Google Earth, quando si passeggia fra gli edifici inducono la sensazione che manchi qualcosa, che l'ambiente sia spoglio rispetto come dovrebbe essere.
La visione dalla cima di qualche edificio invece appare come se si osservasse la città da Google Earth.



giovedì 13 febbraio 2014

Le code lunghe

La coda lunga è un concetto statistico che si considera quando si hanno un certo numero di fenomeni che soddisfano singolarmente un basso numero di eventi, per cui in genere si può considerare l'apporto di ogni singolo fenomeno al di fuori di un trand positivo di crescita.
Tuttavia in campo economico l'insieme dei fenomeni rari che soddisfano un basso numero di eventi, chiamato in gergo "long tail" o coda lunga,  può risultare più proficuo di un singolo trand positivo.
Il concetto si è affermato per il web con il libro The Long Tail di Chris Anderson, redattore capo di Wired.
Se per esempio si prende in considerazione la vendita di un libro, una saga come quella di Harry Potter è costituita da un trand positivo di vendite, dovuto dalla popolarità raggiunta dalla storia nel corso degli anni che ha portato milioni di persone a comprare ogni nuovo capitolo od i precedenti per avere la raccolta completa.
Tuttavia nel mercato della vendita dei libri ci sono anche dei singoli eventi costituiti da lettori che acquistano un singolo libro sconosciuto, anche solo una volta nella vita.
Però questo fenomeno raro per il singolo individuo, moltiplicato per milioni di persone diviene una coda lunga proficua per una rivendita di libri, poichè corrisponde comunque a vendere comunque milioni di copie di un gran numero di libri diversi.
La long tail è proficua se il costo di mantenimento ed archiviazione dei libri è basso, od inferiore al numero di copie vendute, aspetto che rende rilevante la raccolta e lo store online.

Come traslare simili eventi in altri campi? caratteristiche comuni.
  1. singolo evento raro: per esempio la costruzione di un'abitazione o la vendita di un immobile;
  2. sommatoria di eventi rari;
  3. riduzione dei costi;
La costruzione di una prima casa è considerabile come un evento raro, perchè l'immobile ha una vita utile di 50 anni (se un ragazzo di 20 anni se ne comprasse una, ci vivrebbe dentro fino a 70 anni) che soddisfa una famiglia per 35-40 anni.
La sommatoria di eventi rari, porta a concentrarsi più sulla creazione di uno "store" dove si rivolgano un gran numero di utenti, piuttosto che concentrarsi sulla ricerca del singolo "trand positivo" (per esempio un milionario sapiente, come non ne esistono più, che, invece di speculare solo in borsa, dirotta parte dei guadagni anche per la creazione di lavoro reale in Italia).
La riduzione dei costi può essere dovuta ad un miglioramento delle tecnologie od un taglio della forza lavoro (o consumatori di prodotti con lo stipendio che hanno in dote).
Si potrebbe dire che esiste una riduzione dei costi benigna e maligna, una che migliora qualità e produzione ed una che deprime il mercato riducendo la capacità d'acquisto.

domenica 2 febbraio 2014

White hat, gray hat, black hat

I SEO, acronimo di Search Engine Optimization, sono di fatto venditori esperti di posizionamento di siti web, tecniche di pubblicizzazione di negozi online sui motori di ricerca.
I SEM, acronimo di Search Engine Marketing, sono del tutto analoghi ai SEO, ma indicano la capacità del venditore di pubblicizzare e vendere prodotti aziendali nel web attirando nuovi flussi di clienti, o valutarne l'efficacia prima della messa in produzione.

SEO e SEM, sono figure professionali sorte relativamente di recente, grazie all'esplosione del web, su cui stanno puntando organismi come Unimpresa e varie aziende.

Qualsiasi contributo che porti lavoro ad un'impresa è tendenzialmente ben accetto, specie laddove si sommino nuove fonti di vendita alle preesistenti, in genere costituite dal passaparola fra clienti ed i loro amici.
Il brand SEO, derivante da una serie di strumenti disponibili in rete ed intuizioni sul comportamento di internet o degli internauti, è in fase di sviluppo, ma senza una vera e propria trattazione scientifica od universitaria.
Al momento si passa dal sapiente uso di strumenti come Adwords e Google Trand, alle gare di posizionamento di parole inesistenti nei motori di ricerca, dall'uso di tecniche di relink e parole chiave, a figure professionali pagate solo per stare davanti un computer a controllare che determinati termini siano posizionati fra i primi in un certo numero di motori di ricerca (quest'ultima lascia allibito anche me).
Per questo chi si presenta come conoscitore di tecniche SEO può essere qualcuno con alle spalle varie esperienze di posizionamento d'aziende nel web, come anche un novizio che ha seguito uno dei tanti corsi da 100 euro offerti online in schemi piramidali di network marketing che popolano la materia.



Una classificazione alquanto curiosa dell'esperto in SEO è la descrizione della sua attività con un cappello: cappello bianco (white hat); cappello grigio (gray hat); cappello nero (black hat).
Il colore del cappello dal bianco al nero indica il grado di sporcatura del SEO nell'utilizzare tecniche scorrette, che possono andare dal semplice fare pubblicità negativa di un prodotto concorrente, fino all'utilizzare veri e propri schemi di spam, dall'uso di strumenti legali/illegali nel web, alla pubblicizzazione di schemi ponzi con sfruttamento del network marketing che premiano proprio il venditore SEO quasi in cima alla piramide.
La classificazione per cappelli non è nuova, deriva dal mondo degli hacker, benchè sia improprio accostare questi due figure del web.
Il conoscitore di SEO e SEM cerca di vendere un prodotto, mentre un hacker tendenzialmente vorrebbe un web con conoscenze gratuite.
I primi esaltano la propria figura professionale, sostengono quelle forme di anagrafe degli internauti della rete che vanno sotto il nome di social network, il secondo preferisce l'anonimato in rete per avere maggiore libertà di azione, pensiero e parola.
I primi cercano di realizzare pagine html ben posizionate per adescare clienti, i secondi spesso usano linguaggi e tecniche per risultare invisibili nella rete.

In realtà oltre a queste figure esperte dell'universo internet, si deve aggiungere un altro conoscitore della rete, i cui intenti differiscono dai precedenti: il giornalista SEO.
Indico questa figura con il termine giornalista, solo perchè tende a raccogliere informazioni come azione prioritaria.
Il "giornalista SEO" è una figura capace di sfruttare conoscenze SEO per accedere alle informazioni più preziose celate nei meandri della galassia internet, dove i motori di ricerca con una database capace di descrivere una rete possono essere paragonati ad un sistema di teletrasporto da un pianeta (sito web) all'altro.
Le informazioni in internet spesso sono invisibili, disomogenee, difficilmente raggiungibili, ed in molti casi rare e preziose.
Per esempio video rari e di notevole importanza possono essere pubblicati in siti fra i più conosciuti, come youtube, ma essendo diluiti fra milioni di video simili risultano celati ai più, quasi nascosti.
Il motore di ricerca in molti casi ha il link a tali informazioni, ma viene richiamato solo con determinate parole chiave, ed appare fra milioni d'altri risultati.
 
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I database sono un'altra ricchezza di internet, possono essere scoperti o costruiti, per archiviarvi informazioni utili per il giornalista SEO, od anche per l'azienda.

L'informazione in senso generico è quell'insieme di conoscenze che permettono di non compiere errori di vario genere, permettono di valutare in modo completo una risorsa e di prevedere il futuro in modo corretto.
Avere informazioni esclusive può distinguere un'azienda rispetto le concorrenti, un po' come la lotta per i brevetti.
Purtroppo in Italia si sottovaluta questo aspetto, preferendo più un sistema a mercato perfetto con aziende ON-OFF (apri e chiudi), che non valorizzano la capacità di crescita con acquisizione di informazioni e ricerca, o con diversificazione dell'attività e dei proventi.

mercoledì 22 gennaio 2014

Tasi (taci in dialetto veneziano)

L'ISTAT ha rilasciato i dati sulla costruzione di nuovi edifici per il 2013: Mattone in crisi: nuove case -37,2% Istat: "A livelli più bassi di sempre" e Istat, crollano i permessi di costruire: -37,2% le case, -31,6% il terziario a cui si aggiunge il dato Infocamere sparite in un anno 12.878 imprese di costruzioni.
Il report completo dell'ISTAT è scaricabile dal link: www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/.../ISTAT_novembre_2013.pdf


Quindi una persona specializzata in questo settore cosa dovrebbe fare? il cameriere o la badante nell'attesa che il settore riparta (ci sono già conoscenti che lo fanno)?! convincere un investitore od un datore di lavoro di andare a costruire all'estero (per esempio dove con 200 mila euro si costruiscono 4 case invece di una), magari in uno di quei paesi che ha un PIL positivo grazie alle oltre 27 mila imprese che l'Italia ha lasciato fuggire all'estero, producendo stipendi in altro loco? valutare l'idea di abbandonare la nave che affonda a seguito della morte per infarto dell'edilizia ? inventarsi qualcosa di nuovo?

Di certo rimanere da soli ad affrontare tali quesiti è di per se un alto rischio di insuccesso, così come il contrario corrisponde ad una missione che sembra sempre più impossibile all'aumentare del numero di curriculum vitae inviati senza nemmeno una email di risposta od un colloquio.

sabato 18 gennaio 2014

Il futuro dell'edilizia sono le ristrutturazioni, non secondo il brooker finanziario che trascurava pure i venditori.

Non c'è niente di meglio di una crisi per spingere un uomo a fare auto-analisi di se stesso, del suo lavoro o del lavoro che dovrebbe fare o per indurlo a pensare come risolvere i problemi del futuro.
Da sempre l'edilizia e la progettazione si basano su due campi: nuove costruzioni e ristrutturazioni.

La crisi del settore induce a non investire più capitale nel mattone, benchè come visto la vita utile di un immobile supera l'andamento ciclico del prezzo degli immobili, specie oggi che l'efficienza energetica varierà la stima del valore stesso degli immobili secodo il benessere interno.
Il denaro fugge dall'edilizia e dalla creazione di attività economiche per approdare nel più facile e remunerativo mercato finanziario, ovvero proprio l'ambiente che ha creato la crisi che stiamo vivendo dal 2007.
Il mondo finanziario analizza le prossime bolle speculative sugli immobili, trascurando semplici conoscenze del settore edile e ragionando con un semplice meccanismo di causa effetto fra la liquidità prodotta dallo stesso campo finanziario ed il crescere della bolla speculativa sugli immobili.

Le ristrutturazioni vengono considerate il futuro dell'edilizia, specie in un paese come l'Italia dove esistono decine di migliaia di immobili storici, beni culturali gestiti e curati da architetti e laureati in "beni artistici", laddove nel pubblico arrivino finanziamenti per il restauro.
Tuttavia nel campo privato di recente costruzione tre figure (o quanto meno 6 figure) intervengono con la loro professionalità: i termotecnici, gli ingegneri civili ed edili, gli architetti, gli energy manager ed i geometri.
Di questi solo i geometri non solo laureati, mentre gli energy manager si presuppone siano comunque persone con laurea derivanti dal campo ambientale/architettonico, civile, edile o termotecnico.
Le competenze per ingegneri civili, architetti e termotecnici sono superiori nel loro campo, pur potendo spaziare ed aiutare i settori vicini, mentre per ingegnere edile, geometra e energy manager le competenze sono miste (per esempio un geometra sà predimensionare strutture, pur non potendo verificarle dato che non lavora con programmi agli elementi finiti, ma allo stesso tempo ha cognizioni di impiantistica).


Le tre aree distintive che caratterizzano i settori sono: benessere, sicurezza ed aspetto visivo, rispettivamente per il termotecnico, l'ingegnere civile e l'architetto.
Infatti il termotecnico occupandosi dell'impiantistica dell'abitazione, gestisce parametri di benessere di vita all'interno dell'abitazione/immobile e di risparmio dei costi di gestione/riscaldamento/raffrescamento; l'ingegnere civile si occupa del rispetto di norme di sicurezza, resistenza delle strutture, verifica antisismica, cantieristica e piani operativi di sicurezza, la certezza di non trovarsi un investimento da centiania di migliaia di euro in fumo o condanne penali; l'architetto definisce la distribuzione dei vani interni, esegue studi della distribuzione della luce, sceglie i materiali delle finiture, ecc...
Tutte queste materie non sono indipendenti, poichè per esempio per ottenere incentivi per la ristrutturazione di un immobile al fine di installare un impianto di riscaldamento a pavimento un termotecnico deve far riferimento ad un ingegnere civile per i titoli abilitativi, un architetto definisce la tipologia delle pareti opache spingendo la struttura verso una determinata classe energetica ed impiantistica interna (si pensi per esempio all'impossibilità di montare stufe a pellet in abitazioni di classe energetica A), ecc...

Pur dovendo operare congiuntamente nell'immobile, in Italia le tre figure risultano separate e distinte, mai riunite nel medesimo studio di progettazione, motivo per cui spesso si ostacolano l'un l'altro cercando di avere la prevalenza nella progettazione.
In modo alquanto curioso si potrebbe fare un paragone con il mondo software, dove da qualche anno si sta operando una riconversione dei programmi verso i modelli BIM (building information model) che sotto la medesima software house includono strumenti per l'architetto, per il termotecnico e per lo strutturista, migliorando la compatibilità fra le diverse materie di studio e riducendo i tempi di analisi multipla.
Si possono citare Revit della Autodesk, Tekla Structure o il Graitec.
Si pensi per esempio alla progettazione in un immobile che deve essere disegnato in SAP2000 per essere calcolato agli elementi finiti, poi rifatto in Archicad per i rendering e la definizione degli interni, poi ridisegnato per la terza volta in un software di calcolo della classe energetica, ed ogni volta cambiato e riprocessato nelle altre due se uno dei tre ambiti decide di fare dei cambiamenti sostanziali.

Una società unica capace di diversificare i diversi compiti non solo trarrebbe giovamento nella migliore comunicazione fra diversi profesionisti, ma avrebbe un flusso di cassa costante più sicuro fra la fase di progettazione iniziale di un immobile, quella di ristrutturazione, gli interventi sugli impianti (costo minore, frequenza maggiore).
Nella vita utile di una struttura di 50 anni all'inizio si sostiene un costo iniziale elevato, a favore di ingegneri civili ed architetti (costi 100-200 mila euro), ed a 35-40 anni una ristrutturazione seria che coinvolga le medesime figure professionali (costi 10-96 mila euro limite dovuto alla detraibilità).
Ogni 10 anni circa interventi di verifica, installazione o manutenzione degli impianti (costi 5-15 mila euro per l'ambito residenziale ordinario), con possibilità di far modifiche sostanziali a ridosso della ristrutturazione dell'immobile, intorno ai 35-40 anni.

Si capisce quindi per quale motivo gli studi di progettazione di sole nuove strutture siano in forti problemi oggi che a causa della crisi (o peggio a causa della concorrenza con altre forme di investimento) non si investe più nel mattone, non essendo riusciti a diversificare l'attività sviluppata.
Analogamente l'ambito termotecnico può "decollare" solo con grossi impianti dal valore superiore a 10-15 mila euro, lavori che possono derivare da nuovo edificato progettato da ingegneri civili od architetti, grossi interventi di ristrutturazione (per esempio ristrutturazione di hotel) o gruppi d'acquisto di piccoli impianti residenziali grazie al PAES (il guadagno non è dovuto tanto al singolo impianto, ma al soddisfacimento di un maggior numero di richieste nel medesimo tempo).






Tuttavia esistono altri due ambiti che sono sfuggiti ai settori civile, architettonico, termotecnico e sono: la compravendita degli immobili; la gestione degli immobili.
La gestione degli immobili non è normata da nessun albo (per cui anche un termotecnico, un architetto, un ingegnere civile, un geometra, ecc...) possono svolgerla.
Il guadagno non è elevato (un condominio corrisponde circa alla paga di un mese di lavoro), ma non risente di crisi.
Il lavoro viene disprezzato per la litigiosità delle assemblee condominiali ed è stato assunto in genere da ragionieri, geometri che diversificano ed altre figure con nessuna preparazione tecnica riguardo le strutture stesse, benchè l'amministratore di condominio esegua in caso di interventi il ruolo di controllore dei lavori per i condomini (controllore senza conoscenze specifiche).
L'agente immobiliare invece rientra in un albo, con tanto di legge che vieta alle figure profesisonali iscritte ad altri albi di farne parte, ed in teoria svolge il ruolo di garante fra l'acquirende ed il venditore, pur prendendo percentuali da acquisto e vendita paragonabili alle parcelle dei progettisti che tra l'altro porngono la firma ed il timbro a garanzia.
Le figure coinvolte nel ruolo di agenti immobiliari altri non sono he venditori, specie provenienti dalle superiori, senza una preparazione tecnica in verifiche delle strutture, norme tecniche, impianti, valore estetico e qualità dei materiali di un immobile.
Tutti questi aspetti che qualificano l'immobile vengono demandati a profesionisti esterni (a cui spesso sottobanco vengono chieste "commissioni" in forma privata per passare lavori) percepiti dal proprietario e venditore di un immobile come costi aggiuntivi, piuttosto che come esperti del settore capaci di rivalutare il bene.
Un architetto infatti potrebbe non solo vendere il bene, ma pubblicizzarlo per come potrebbe essere con un software engine, un ingegnere civile potrebbe valutare il reale stato di sicurezza dell'immobile e stimare il valore in funzione dei rischi di lesione che potrebbe subire, un termotecnico potrebbe valutare assieme ad ingegnere civile e architetto i costi di gestione o la possbilità di cessione delle detrazioni fra venditore ed acquirente.

Invece quello che accade oggi è che spesso si demanda al proprietario di abbellire l'immobile per vendita e ciò venga quasi sempre fatto con ditte che lavorano in nero con semplici lavori superficiali dal basso costo.
Quindi non c'è da stupirsi de ad anni dall'avvento delle NTC2008 siano scarse le verifiche antisismiche richieste dal privato, con un patrimonio edilizio che potrebb risultare non sicuro, e non vi sia ancora alcuna differenziazione del valore dei metri cubi residenziali in funzione di classe energetica, rispetto delle normative o qualità delle tecniche o dei materiali costruttivi.

Si dice che il futuro dell'edilizia sono le ristrutturazioni, ma il miglior momento in cui eseguirne una è all'atto della compravendita quando l'immobile è vuoto ed è facile intervenire e quando si può dare proficuamente qualità al costruito; tuttavia questa vetrina per ingegneri civili, architetti e termotecnici ove proporre il proprio lavoro  è in mano a semplici venditori con nessuna conoscenza in materia di ingegneria civile, termotecnica, architettura.
Anche questo aspetto potrebbe essere superato con una società conglomerata che riunisca le competenze di vendita a quelle tecniche professionali, sotto un unico tetto e con benefici per tutti.


Termotecnico:
  • grossi lavori derivanti da nuove costruzioni o ristrutturazioni importanti;
  • accesso a lavori per fondazioni immobiliari approvati da real estate per rivalutare il valore immobiliare detenuto;
  • gruppi d'acquisto per ogni Comune stabiliti dal PAES;
  • interventi di riqualificazione degli impianti a seguito di ristrutturazioni derivanti dal comparto compravendita di immobili.
Ingegnere civile
  • grossi lavori di costruzione (novo o ex-novo nel caso di verticalizzazione) per privato, pubblico, e misto con i meccanismi di project financing;
  • fondazioni immobiliari - real estate;
  • gestione cantiere - valutazione della sicurezza - titoli abilitativi;
  • ristrutturazioni verificando la conformità strutturale alle recenti normative in vigore (dal comparto compravendita di immobili.);
  • interventi di riqualificazione energetica dell'involucro.
Architetto
  • grossi lavori di costruzione  (novo o ex-novo nel caso di verticalizzazione) per privato, pubblico, e misto con i meccanismi di project financing;;
  • fondazioni immobiliari - real estate;
  • gestione cantiere - valutazione della sicurezza - titoli abilitativi; 
  • pubblicizzazione del prodotto da vendere per come potrebbe diventare tramite l'uso di software cad/rendering od engine (dal comparto compravendita di immobili.).

venerdì 17 gennaio 2014

Nazioni che rischiano la bolla immobiliare

Mappa che rappresenta le nazioni che rischiano la bolla immobiliare pubblicata da Max Fisher sul Washington Post e basata sulle previsioni di Nouriel Roubini..
Viene fatta la distinzione fra le aree con un generico rischio di bolla immobiliare ele aree in cui ciò potrebbe avvenire nelle maggiori aree urbane.
Non ci sono gli Stati Uniti, in cui la bolla immobiliare è esplosa nel 2007-2008.
Clamorosamente non c'è l'Italia con i prezzi degli immobili al ribasso (un 7% nel 2011, un 20% nel 2012 primo anno di IMU, un 5% nel 2013).
Ci sono invece Francia e Germania dove l'edilizia ha retto la botta subprime USA / speculazione finanziaria meglio che in Italia.
Le 17 nazioni a rischio sono: Svizzera, Svezia, Norvegia, Finlandia, Francia, Germania, Canada, Australia, Nuova Zelanda e l'area metropolitana di Londra, Hong Kong, Singapore, Cina, Israele, e le maggiori città della Turchia, Indonesia, India e Brasile.
Quindi paradossalemtne il lento crollo del costo degli immobili è visto come un fattore positivo dalla fiannza, poichè allontana dalla bolla speculativa e dal rischio di crollo improvviso da alti a bassi valori di mercato.
Questa opinione ovviamente contrasta con chi lavora nel settore e non può di certo aspettare 10 anni per tornare a guadagnare in modo coerente col il costo della vita nella "nazione di residenza" e per cui è difficile riciclarsi in altre tipologie di lavoro, nell'attesa che il mercato riparta.
Di certo in Italia non esistono società o studi di progettazione polivalenti, sintomo di quel sistema criticabile che può essere descritto come "aziende On-Off", per cui comprendo più settori, diversificando, quando un settore è in crisi comune un flusso di cassa è offerto dalle altre tipologie di lavoro svolte dall'azienda/studio di progettazione.
Tuttavia ciò che risulta più soprendente nei discorsi citati dal Washington Post è la mancanza di qualsiasi considerazione relativa al risparmio ed efficienza energetica, ambito di rivalutazione del valore dell'immobile in funzione locale e globale (locale per i risparmi ed il benessere di chi ci vive, globale per i costi di importazione di energia primaria dall'estero della nazione), capace di rilanciare dei settori produttivi (costruzione ed installazione di impianti) clamorosamente ancora rimasti in Italia (la CGIA di Mestre segnala 27 mila imprese fuggite all'estero dal 2000 al 2012, rendendo positivo il PIL di altre nazioni con produzioni non più italiane).
Da questo punto di vista risulta assurdo paragonare l'India alla Germania (paese che investe in efficienza energetica e rinnovabili da anni), l'Italia agli Stati Uniti od alla Russia, la Turchia al Canada od all'Indonesia, ecc...
La sola analisi dell'andamento dei prezzi è riduttiva per prevedere le ipotesi di valore future; ma forse gli articoli di economia servono a questo: convincere tutti gli altri ad andare da una parte, mentre si investe dall'altra.