martedì 24 dicembre 2013

Auguri di buon Natale e felice anno nuovo





domenica 22 dicembre 2013

Ragionando a strati...

Prendendo spunto dai ritratti svuotati una tecnica simile può mescolare varie tecniche grafiche nella medesima immagine al fine di mettere in risalto o meno particolari ivi rappresentati.
Diversamente dal caso dei ritratti svuotati in cui servono due immagini scattate nelle medesime condizioni (origine-illuminazione), in questo caso ne basta una sola: piazza San Marco a Venezia.




 Le modifiche apportate sono di tre tipi: un cielo stile acquerello, la basilica in disegno sfumato bianco e nero, il campanile e palazzi con un disegno a colori.
Invece la piazza ed i turisti sono parti della foto.
In totale quattro stili diversi di rappresentazione accostati per aree estese.


Le differenze si notano subito.
Tuttavia guardando l'immagine da lontano, senza ingrandirla, si nota come l'occhio tenda ad essere attratto dai colori vividi, piuttosto che da aloni opachi/sfumati a colori o in scala di grigi.
Al contrario aprendo l'immagine ad una maggiore risoluzione le parti disegnate in scala di grigi risaltano maggiormente per particolari, perchè più nitide e precise oltre che ricche di particolari.
Per far risaltare un particolare si deve quindi prestare attenzione a cosa debba risaltare ed al punto di osservazione.
Nel film Schindler List, tutto in bianco e nero, si utilizzò una tecnica simile, con una sola ragazzina con il cappottino colorato, durante i rastrellamenti, per dare risalto e significato ad una figura che altrimenti sarebbe apparsa come secondaria nella scena (altri esempi: Pleasantville, Al di là dei sogni).

Il confronto fra la foto e la composizione mostra come spesso realizzando tecniche rappresentative  diverse si "mettano in luce" facciate nascoste dall'ombra, modificando la saturazione della parte rappresentata.
La contiguità fra diverse aree richiede molta pazienza, dovendo dividere spesso per pixel ciò che appartiene ad una parte rispetto ad un'altra.
Un occhio attento può infatti notare qualche taglio di troppo fra la base del campanile o della basilica e le teste dei turisti.
Un'altra possibile considerazione può riguardare le aree coinvolte nella medesima tecnica rappresentativa: aree estese o aree minute?
Nell'immagine sopra postata sono state adottate aree estese, secondo la tipologia di appartenenza: la basilica, la piazza, gli edifici laterali o sullo sfondo, il campanile, il cielo.
Nulla vieta che si provi a mescolare  tecniche diverse per rappresentare parti difformi del medesimo elemento costruttivo od area omogenea.
Un'ulteriore illusione nell'immagine con più tecniche rappresentative è creata dall'ombra dei piccioni e dei turisti nell'area della piazza, area presa direttamente dalla fotografia.
La piazza vista ingrandita ed accostata ad aree disegnate inganna l'occhio sembrando quasi essa stessa un disegno con un maggiore riempimento di colore.

mercoledì 18 dicembre 2013

Chi paga per la demenzialità e la superficialità?


Ammettiamo che fra i 18 ed i 40 anni un giovane inizi a lavorare, percependo in modo continuativo uno stipendio, con una delle tante formule di lavoro o di rendita presenti in Italia.
Chi inizia a lavorare dai 18 anni fa statistica per i 22 anni successivi, specie laddove abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Una volta, 10 anni di stipendio bastavano per contrarre un mutuo od anche per comprare direttamente una casa.
Tale situazione permane in genere in Europa, dove con stipendi o flussi di cassa mensili netti al minimo di 1600 euro l'anno, si riesce ancora ad acquistare un bene di basso consumo come l'immobile così fondamentale per ogni famiglia:10 anni * 12 mesi * 1600 euro = 192.000 euro che al netto di spese secondarie (alimentazione, tasse, vestiario, carburanti...) rendono giustizia alle ipotesi assunte.

Tuttavia è notizia di questi giorni che l'ISTAT rileva come dalla crisi del 2007 al 2012 (o più correttamente dalla prima crisi del 2007 e dalla seconda crisi del 2012) dovuta alla speculazione finanziaria dei derivati bancari e dei subprime, i lavoratori under 40 siano calati dagli 10.9 milioni ai 9.1 milioni.
L'istantanea dell'ISTAT certifica una perdita di 1.8 milioni di posti di lavoro, od altresì di stipendi per i consumi, di cui 450 mila autonomi (2.35 milioni ieri, 1.9 milioni oggi), per far notare che le maggiori perdite ci sono state nel campo industriale che provvedeva a contratti di lavoro dipendente e spesso indeterminato (ironia della sorte proprio nel 2012 si sosteneva che bisognava poter licenziare per richiamare investimenti in Italia).
L'istantanea non fotografa quali saranno le rendite, gli stipendi di questi nuovi disoccupati nei prossimi anni, o quanto abbiano accumulato negli anni pre crisi o di prima fase della crisi (2007-2012), tuttavia l'ipotesi peggiore è costituita dalla possibilità che questi lavoratori non trovino nessun altra fonte di reddito nel prossimo futuro.

Assumendo che una famiglia è in genere costituita da due persone, si può quindi immaginare che nei prossimi 10 anni 950.000 famiglie non compreranno o non costruiranno una casa, con una perdita notevole per il mercato immobiliare oltre che una riduzione delle rendite dell'IVA e tasse legate al mondo edile.
Queste persone, insultate in modo unanime dalla politica con l'appellativo di "Bamboccioni" non sono nè sfigati, nè "choosy", bensì sono un dramma per il mondo dell'edilizia che andrebbe valutato in modo più serio di quanto si fa e risolto in modo più veloce e concreto.
Analogamente si può notare come il rinnovo del patrimonio edilizio dal punto di vista energetico passa per lavori di ristrutturazione nell'immobile dove si vuole vivere od appena acquistato.
Anche in questo caso serve una congrua quantità di denaro per eseguire lavori di isolamento dell'immobile, messa a punto dell'impianto termoidraulico, costruzione di impianti fotovoltaici, ecc...
La mancanza di una ricchezza dovuta ad uno stipendio per le nuove famiglie di oggi o per le famiglie del domani potrebbe essere valutata in tonnellate di CO2 che l'Italia non ridurrà negli anni a venire, rimanendo legata ad un'economia povera e ferma al centro per l'impiego più vicino.
Per questo motivo varie iniziative garantiscono mutui con tassi agevolati per la ristrutturazione dell'immobile, pur essendoci delle detrazioni fiscali considerevoli, che ovviamente non valgono nulla se non c'è un'IRPEF, rendita o stipendio dove eseguire la detrazione relativamente ai vari interventi prima elencati.
Tuttavia agevolare la contrazione di mutui espone la società più debole  a quel mondo che è di fatto responsabile della crisi così come è dimostrato che non garantisca niente a chi sicuramente non potrà pagare le rate del mutuo, dato che non ha un lavoro a tempo indeterminato che offra un'uniformità di rendita nel tempo.
Inoltre è bene considerare che a parità di benessere e temperatura dei locali, molte delle spese sopra elencate comportano una riduzione della spesa per riscaldamento o raffrescamento, beneficio che avrebbe un'importanza maggiore per chi non ha un o stipendio fisso, piuttosto che per chi ha uno stipendio sicuro per gli anni a venire tale da permettergli di accedere ad un mutuo per pagare una ristrutturazione.

Ritengo sia stato e sia ancor oggi veramente stupido e superficiale chiamare taluni gruppi sociali con l'appellativo di bamboccioni.
Un termine più corretto con cui descrivere questo fenomeno in crescita è: "famiglie del futuro perse".

martedì 17 dicembre 2013

Il futuro dell'edilizia sono le ristrutturazioni...

Il futuro dell'edilizia sono le ristrutturazioni... sto valutando se scrivere nel curriculum vitae: badante per edifici anziani.