mercoledì 12 giugno 2013

Photon mapping su modello ricavato da una foto


Questa è la foto presa in considerazione per sviluppare un modello 3D con texture importate dall'immagine.
Si può notare come la prospettiva distorca le proiezioni, cosa che rende più arduo ricavare un modello senza nessuna misura di base dell'edificio.
Inoltre la facciata in gran parte piana presenta degli elementi in estradosso che per prospettiva appaiono con volumetria proiettata.
Alcuni elementi sono interposti fra l'edificio ed il punto di scatto dell'immagine; quindi con un software di fotoritocco andrebbero rimossi.
In alcuni punti non li aspoterò per mostrare come sia stata utilizzata proprio l'immagine.
Inoltre le auto che oscurano la base laterale della chiesa impediscono di delineare una linea che manda al secondo punto di fuga, rendendo impossibile utilizzare sistemi di fotogrammetria.
L'aspetto tuttavia peggiore è la bassa risoluzione dell'immagine, la quale ingrandita mostra le tipiche blochettature di pixel e permette di ricavare texture di scarsa qualità.

Volendo scattare una foto per porre texture fotorealistiche su un edificio molti di questi impicci sarebbero facilmente evitabili cambiando punto di scatto e scegliendo risoluzioni maggiori.
Avendo due linee fondamentali dell'edificio per due facciate ortogonali sarebbe possibile eseguire con estrema semplicità un photo-matching lavorando in prospettiva.

 In una tale situazione il punto di partenza è raddrizzare la facciata per poterne ricavare direttamente le misure dal modello.
E' bene notare che maggiore è l'angolo da raddrizzare, maggiore è il rischio di deformare i colori, specie con volute complesse e maggiore è il rischio di trovarsi con parti in estradosso proiettate verso un punto di fuga deformato

 Il lato raddrizzato è quasi inservibile: necessiterebbe dell'asportazione di molti elementi con fotoritocco, presenta l'ombra che copre parte del sottotetto e manca di tutta la base dell'edificio.
La finestra centrale dovrebbe apparire come un semicerchio, a dimostrazione che la foto andrebbe ulteriormente allargata.



Quanto appena detto lo si può notare nel rosone decentrato rispetto la verticale dell'edificio e nelle parti esposte della porta rivolte verso sinistra nella foto raddrizzata.



Creando le volumetria su cui proiettare la foto raddrizzata, come fossero textur, si ricade nei problemi di prospettiva, per cui la cadenza di elementi verticali nella cornice ed il punto di giuntura fra le due falde del tetto deve essere costruito a mano.
E' bene lavorare a specchio per limitare il lavoro e posizionare gli elementi illuminati laddove le ombre nella foto impediscono di definire le forme.
Come si può notare la finestra del timpano non è centrata e deve essere raddrizzata.


 Particolari minuti e complessi, più che perdersi a ricostruirli completamente vale la pena applicarli come texture 2D.
Infatti la volumetria viene in parte compensata dalle ombre impresse nello scatto, purchè non sia troppo discoste dal muro piano.
Un'alternativa è l'uso delle normal map / bounced map con appositi shader od altre tecniche che alterino gli stati di illuminazione/saturazione secondo la forma presunta dell'oggetto in rilievo.



Il rendering finale, eseguito con Yafaray e l'algoritmo di illuminazione photon mapping.

Ma anche diversi stili applicati a texture fotorealistici offrono interessanti prospettive di design.




Altre tecniche di texturing su modello ricavato con foto

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