giovedì 14 febbraio 2013

Fotoritocco con elementi della foto

Proseguendo con i vari metodi per inserire un elemento in un'immagine senza dover ricostruire tutto il paesaggio, si può considerare l'utilizzo di photoshop.
In questo caso è bene notare come l'editing dell'immagine risulti fattibile nel caso in cui vi siano elementi per eseguire la modifica.
Infatti per inserire degli elementi in un'immagine si hanno a disposizione strumenti quali varie forme di copia ed incolla o trasformazioni di ritagli; la generazione di nuove strutture/aree/forme dal nulla appare piuttosto ardua.
In tal caso, dovendo inserire un edificio con due facciate, una in prospettiva, una di fronte, dietro altri elementi quali alberi, macchine, persone e cartelloni, il compito appare arduo.
Infatti un elemento obblicuo da incollare sulla strada principale centrale può essere ricavato dallo sfondo dell'immagine, ma manca un elemento orizzontale per rendere la bidimensionalità della pianta dell'edificio da inserire.

A tal riguardo conviene allora basarsi sul database di google street per ricavarne una nuova immagine con un elemento utile da copiare.



L'edificio sullo sfondo, fotografato fronte alla videocamera può essere utile allo scopo, se adeguatamente tolto dal contesto e trasformato.
Infatti l'immagine si presenta con una prospettiva che differisce dal contesto in cui la si vuole inserire (trasformata prospettiva, scala e raddoppio delle dimensioni dato che troppo corto per il contesto dove deve essere inserito).
Il dover utilizzare elementi già presenti nell'area è fortemente limitativo all'estro di una nuova struttura.

Tuttavia è bene notare come la luminosità della facciata differisca da quanto ci si aspetterebbe nel contesto visivo dell'immagine da editare.



Si può notare come la facciata della chiesa risulti splendente, mentre la facciata dell'edificio virtuale inserito sia con una luce diversa (non è stato applicato alcun filtro o modifica di luminosità).

Dei tre problemi:

  1. individuazione della corretta disposizione delle facciate o della prosspettiva dell'elemento che si vuole inserire;
  2. individuazione dei corretti colori (in genere la disponibilità di matite colorate non eguaglia mai una gamma RGB);
  3. l'individuazione del sole e di conseguenza l'inserimento di adeguate ombre in accordo con quelle già presenti nell'immagine.

A differenza di altri metodi in questo caso si hanno molti meno problemi ad individuare i colori "naturali" della scena, dato che del tutto uguali a quelli presenti nella stessa scena.
Permangono invece le difficoltà di proiezione della struttura.
Inoltre le trasformate che permettono di raddrizzare prospettive con punto di fuga non infinito hanno limitano a modifiche che restino in un intorno congruo e non deformino eccessivamente l'area originale selezionata.
Anche l'uso di aree troppo piccole o di fattori di scala troppo grandi crea problemi, rendendo predominante la pixellatura (es: area piccola ingrandita troppo per rendere un elemento molto distante nella prospettiva dall'area di origine).

Nella costruzione dell'edificio in 3D si deve avere cura di adottare le corrette dimensioni plano-altimetriche, per cui i particolari della struttura devono essere congrui fra diverse facciate (esempio: le finestre di dimensioni progressive ed alla medesima altezza).

L'effetto, specie se sullo sfondo dell'immagine ed anche se fatto frettolosamente risulta migliore che non con l'utilizzo di altre tecniche.
Ad una visione approfondita si potrebbero individuare incongruità sui bordi degli elementi, se non adeguatamente smussati od inseriti (nel caso in questione finiscono su punti ciechi dietro auto o siepi risolvendo il problema).

L'utilizzo dei filtri applicando uno stile uniforme e modificando i contorni delle immagini riduce lo scarto fra gli elementi originariamente presenti e l'elemento inserito facendo sembrate il tutto un insieme omogeneo specie in quei casi in cui vengono maggiormente variate le luci e le ombre.







 











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