domenica 20 settembre 2015

Progetto Scala Scultura, escluso perchè ingegnere

Prima di partecipare ad un concorso indetto da privati, impiegando del tempo personale per sviluppare un progetto è sempre meglio chiedere se si può partecipare al concorso o meno, od impiegare del tempo per valutare l'affidabilità di chi bandisce il concorso.
Nel mio caso Scuolascultura che aveva bandito un concorso nel 2015 per "giovani laureati in architettura e design, creativi e con un bagaglio tecnico da accrescere e sviluppare" intendeva proprio restringere la partecipazione al concorso ai soli laureati in architettura (materia trattata anche dagli ingegneri civili) e periti di disegno industriale senza estendere la partecipazione ai creativi con bagaglio tecnico da acrescere e sviluppare.
Il progetto escluso da chi aveva bandito il concorso era stato anche pubblicato in un ambiente virtuale, liberamente accessibile all'indirizzo: https://goo.gl/QSdOlP



domenica 28 giugno 2015

Castello per bambini stampato 3D

Staccandosi da quelli che erano gli studi e gli esperimenti dell'ingegner Bini, oggi si stanno sperimentando nuove tecniche di realizzazione di case od edifici con tecniche di stampa 3D.
In questo caso, più che di vera e propria stampa 3D, si potrebbe parlare di getto plastico di calcestruzzo in strati sovrapposti, una pratica capace di ridurre di molto la manodopera, pur mantenendo un elevato costo dei materiali impiegati.
Dal punti di vista strutturale mi sorge qualche dubbio su come debbano essere realizzati i tre cubetti per le prove di resistenza del materiale gettato in opera, dato che un semplice cubetto compattato fisicalemente potrebbe non essere rappresentativo di una serie di strati sovrapporti, senza casseri e non compattati.
Dal punto di vista costruttivo, la mancanza di casseri per il getto "plastico", indubbiamente riduce una spesa delle fasi di realizzazione, mentre dall'altra costringe il progettista (o produttore della stampa 3D) a controllare la fluidità del calcestruzzo affinchè questo non si deformi sotto l'azione del peso degli strati sovrapposti, l'azione di presa del composto, di tenuta fra gli strati, e ritiro, con la forma descritta dall'ugello.
In effetti, ponendo una cassaforma la stampa 3D non avrebbe nessun senso, potendo gettare il calcestruzzo nel vano definito dal cassero, con maggiore velocità di realizzazione, migliore compattazione ed omogeneità del composto.
Quindi eliminato il fattore emotivo che recentemente porta molti a stravedere per tecniche di stampa note da decenni (la vera innovazione moderna della stampa 3D è il tentativo di realizzare un prodotto commerciale per gli utenti comuni che si comporti come i macchinari industriali utilizzati da decenni), si può notare come inizino ad evidenziarsi due filosofie distinte delle tecniche di stampa 3D in cantiere di opere di edilizia: una che mira a realizzare al minimo costo (riduzione estrema del numero di operai lavoratori in cantiere, riduzione dei costi per impalcature e casseri) direttamente la struttura con materiale che fuoriesce dall'ugello,; una che mira a realizzare materiali costruttivi di base con forme stravaganti o con migliore resistenza per forma da impiegare in cantieri "classici".






venerdì 15 maggio 2015

Utilizzare Google Drive per Unity3D

Un cloud pratico per raccogliere le proprie ambientazioni virtuali è Google Drive, che offre gratuitamente quasi 15 Gb di spazio e presenta prezzi molto bassi per eventuali espansioni.
Tuttavia, caricando in una cartella i files .html e .unity3d, all'interno di Google Drive, la pagina di visualizzazione dell'ambiente virtuale dà errore, non caricando nulla.
Sbloccate le regole di condivisione di entrambi i files per chiunque abbia il link (non i diritti per modificare i files), si deve individuare il link di condivisione del file .unity3d, con l'apposita icona dell'interfaccia di Google Drive.
Dal link si deve estrarre l'ID (nell'immagine 0B5vupkCL4...) per generare il link: https://googledrive.com/host/[ID file .unity3d].
Infine con notepad o con un'applicazione di google documents che visualizzi il codice java/html si deve aprire il file .html per inserire all'interno il link di host del file unity3d.
La stringa "u.initPlugin(jQuery("#unityPlayer")[0], "[nome file di progetto].unity3d");" avvia una ricerca nel dominio dove è posto il file html per individuare il file compatto .unity3d dell'ambientazione virtuale da lanciare con il plugin.
Mancando la possibilità di eseguire una jQuery dentro Google Drive, un modo per ovviare alla mancata ricerca è indicare direttamente il link di host del file .unity3d su Google Drive, ponendo al posto di "[nome file di progetto].unity3d" il link prima creato: "https://googledrive.com/host/[ID file .unity3d]".

Esempio